Abigal occhieggiava ognuna delle persone accomodata a quel tavolo con un certo interesse, ma premurandosi di non apparire comunque sfacciata o invadente. Con alcuni dei commensali aveva più confidenza di altri; nella sala da pranzo di Hannibal erano disposti uomini e donne, agenti dell'FBI e persone dal passato più ambiguo, soggetti abituati a psicanalizzare o a essere psicanalizzati. Ma nonostante l'eterogeneità dell'ambiente, Abigail si sentiva comunque a suo agio, perché quella situazione era quanto di più simile ci fosse al sogno che aveva fatto con ricorrenza da quando sua madre e suo padre erano morti: quello di una famiglia.
La voce di Hannibal la sorprese nel bel mezzo di quelle riflessioni e la ragazza riportò lo sguardo terso su di lui. Il medico aveva notato quanto Abigail fosse tranquilla e a suo agio, anche in prospettiva di ciò che avrebbe potuto mangiare.
Ma era davvero così?
Alcune immagini appartenenti al passato iniziarono a visitare la mente della ragazza. Si rivide seduta al tavolo della cucina di casa sua in Minnesota, con suo padre che tirava l'arrosto fuori dal forno. Rivide i piatti perfetti a cui Hannibal l'aveva abituata e sentì quasi l'acquolina in bocca. Ma poi le tornarono in mente le sagome delle ragazze... la Boyle, la Shultz erano state sue amiche, era stata proprio Abigail ad
attirarle in trappola. Erano appartenute a loro le carni che aveva consumato, a loro e a chissà quante altre persone.
Bisognava onorarne ogni parte.E allora, se ripensava a quei volti, ai loro capelli stopposi e ai loro occhi vitrei, Abigail sentiva il suo stomaco stringersi e rivoltarsi.
Perciò occorreva non pensare, non interrogarsi sulla provenienza del cibo.
Hannibal sarebbe stato fin troppo audace a invitarli tutti per dar loro da mangiare
qualcuno, no? Doveva essere per forza così. Abigail doveva rassicurare se stessa prima di poter infilare qualsiasi cosa in bocca.
"Sono certa che ogni cosa sarà deliziosa" rispose al dottor Lecter con un sorriso tirato.
A uno a uno, Hannibal si rivolse a tutti i commensali, ma l'attenzione di Abigail era stata catturata da Will. Sembrava turbato più di tutti loro messi insieme, con le labbra strette e la fronte pallida leggermente imperlata di sudore. Così Abigail allungò la mano verso la sua e gliela strinse.
"Seguirò il tuo consiglio" gli disse, sollevando un angolo della bocca.
Innalzarono i calici, brindarono.
Erano davvero felici di trovarsi a quella tavola, come sosteneva la dottoressa Du Maurier?