Around Christmas time...., ...Everyone is 'goody, goody'

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view post Posted on 24/12/2015, 15:08     +3   +1   -1
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Alla mia tavola non vi è spazio per la pietà

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CHRISTMAS ROLE [CRAZY]

After the last escape

Ambientazione temporale: due anni dopo 'Hannibal' film

Players: Hannibal Lecter™ / Clarice M. Starling™ / Bedelia Du Maurier / Will Graham1 / Chloe Spencer / Abs ~ / Saphiria W. Porthos / MissWhite / Fr4ncis Dr4ke


Erano giorni lieti quelli che il dottor Hannibal Lecter aveva cominciato a trascorrere nella sua vecchia abitazione a Baltimora riottenuta grazie ad un permesso concesso dall'FBI, in camvio del supporto prezioso e non poco importante, se non addirittura determinante, per la cattura del fuorilegge più ricercato in tutto il mondo che minacciava il contaggio mondiale di una malattia mortale. Hannibal Lecter si era conquistato la libertà, la fama di un tempo, la gloria e la notorietà non più come psichiatra più illustre degli Stati Uniti d'America, non più come Squartatore di Chesapeake, non più come il terribile cannibale, ma adesso anche come il criminologo grazie al quale un atto di terrorimo estremo era stato scongiurato.
La supervisione dell'FBI non poteva tuttavia lasciare che lo psichiatra vivesse giorni lieti e sereni nelle sue attività più perverse, infatti Lecter era controllato nei suoi spostamenti, nei suoi hobby, passatempi e piaceri, se avesse voluto dunque privare qualcuno della sua vita solo per mancata gentilezza o per semplice appetito dell'uomo, l'FBI sarebbe giustamente intervenuta per impedirglielo.
Lecter sapeva in ogni caso trarre divertimento da quella situazione, non provava dispiacere nel vedere gli agenti vicini alla sua abitazione o sul posto di lavoro, sapevano dargli anche respiro quando era il caso, infatti era proprio in quei momenti in cui l'analista, tornato anche ad operare, poteva concedersi qualche lusso ancora non scoperto e/o ricollegato a lui dal Bureau.




:hannibal2:

Era la vigilia di Natale.
Hannibal Lecter, nonostante fosse stato nominato dai giornali, dai notiziari e dalle radio per l'atto estremo compiuto per riconquistare la vita che un tempo aveva dovuto abbandonare dopo l'arresto e dopo la prigionia, non aveva ricevuto molte visite a casa sua o nel suo studio da parte di quelle poche persone per le quali nutriva una velata simpatia. Will Graham raramente aveva accettato un suo invito, per non parlare poi dell'agente Starling che pareva fosse sempre ricoperta da troppi incarichi. Abigail Hobbs, il signor Guerrero, Chloe Spencer, lo stesso Francis Dolarhyde in particolare, date le sue abitudini poco ben viste dalle persone comuni. La dottoressa Du Maurier, reduce dal ricordo della scongiurata perdita di una gamba dopo la sua evasione. Sebbene Lecter avesse riottenuto la sua vita, non aveva riavuto quelle persone che rappresentavano e significavano qualcosa li a Baltimora.
L'occasione del Natale poteva forse essere considerata folle per invitare tutti nella sua dimora, come un tempo? Per vedere tutte queste persone interagire con lui e fra di loro sotto i propri occhi? No, il Natale, il suo clima, l'atmosfera rende sempre tutti più buoni, o questo sarebbe valso anche in questa occasione.
L'orario era dunque giunto. Hannibal Lecter non sapeva ancora chi avrebbe accettato il suo invito e chi avrebbe gentilmente declinato.
Si trovava comunque in cucina con la servitù a preparare il tutto per il cenone, se qualcuno si fosse presentato sarebbe stato senz'altro il primo invitato ad aver avuto il coraggio di chiudere col passato per inaugurare la nuova libertà di Hannibal Lecter all'insegna del Natale.
L'avrebbero accettato di nuovo come un tempo?
 
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Will Graham1
view post Posted on 24/12/2015, 18:18     +1   +1   -1




:will:

"Al diavolo."

Diavolo, parola adatta in quel preciso momento.

"Chi tiene il diavolo in pugno, meglio che lo tenga bene. Difficilmente si farà catturare una seconda volta."

E il diavolo in questione gli aveva inviato una missiva pochi giorni addietro.
Essa recava un invito presso la residenza di Hannibal per il cenone natalizio.
Rigirò più volte la lettera fra le affusolate dita, l'elegante firma del Dottore catturava l'attenzione del profiler ogni qualvolta le iridi diamantine scorrevano le parole scritte.

Hannibal, un nome che non pronunciava da diverso tempo; un uomo che aveva compreso ma non giustificato. Un amico.
Colui che l'aveva raggirato, colui che gli aveva fatto accettare l'oscurità del proprio io.
Ma anche l'uomo che l'aveva eviscerato.

Lasciò scivolare a terra la lettera mentre le dita scorsero fra i crini castani scompigliandoli ulteriormente.
Era pronto a chiudere con il passato?
Era pronto a sedere a quella tavola conversando amabilmente con l'illustre psichiatra?
L'avrebbe sotto una nuova luce? Non è solo un assassino e un “mostro” (anche nel senso originario di individuo eccezionale… nel bene e nel male), un individuo che, a tratti, assumeva i caratteri di una vera e propria divinità che giocava con le persone come se fossero marionette.
Ma, dopotutto Lecter non è un dio, la lettera testimonia il manifestarsi di una necessità tipicamente umana, il bisogno di essere compreso e accettato, la necessità di avere un amico, forse.

[...]


Un respiro, due respiri, tre respiri.
Gli sembrava che avere una parvenza di controllo sulla respirazione riuscisse a calmare il nervosismo in cui si trovava.
Respiri profondi, sorrisi tirati verso gli agenti di sorveglianza che presidiavano la tenuta del Dottore.
Ecco, oltre a quella porta vi era il passato e il presente.
Mentre le nocche si scontravano contro il legno di quest'ultima in un ritmico bussare, il profiler si chiese nuovamente se fosse pronto ad affrontare il futuro.
Venne condotto all'interno della magione, conosceva il posto, più volte aveva cenato a quella tavola.
Con "chi" avesse consumato i pasti era una domanda che sarebbe stata irrisolta, fortunatamente.
Un passo seguì l'altro e presto si ritrovò nella cucina... Proprio in /quella/ cucina.
E Hannibal era lì, elegante come sempre, nelle movenze e negli abiti.

"Dottor Lecter."


 
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view post Posted on 24/12/2015, 18:23     +1   +1   -1
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ANTHONYGUERRERO2
Guerrero avrebbe preferito ignorare la Vigilia di Natale ma quell'invito era arrivato dall'ultima persona che potesse aspettarsi... Hannibal Lecter. Ebbene il famigerato Squartatore era stato ammansito e riadattato alla vita “civile” dal Bureau. Guerrero era stato incerto fino all'ultimo; aveva perso punti ai suoi occhi, oltre che aver perso un prezioso collaboratore. Però, si sa come si dice, a caval donato non si guarda in bocca. Accettare l'invito poteva essere un'occasione per sondare il terreno con le forze dell'ordine e capire se e cosa potevano sapere sul famigerato sicario. Era anche molto curioso di sapere se il Dottore avesse confidato qualcosa riguardo ai loro affari non troppo legali. Si augurava di no o si sarebbe trovato in una posizione a dir poco scomoda.
Prese la giacca elegante, quella stessa giacca che usava quando andava all'Opera. Era una grande occasione e bisognava presentarsi in un certo modo. Indossava, come sempre, i suoi occhiali tondi dalla montatura sottile. La indossò e sistemò i gemelli, strofinò i pantaloni e levò alcuni sottili peli che Miss Grant gli aveva lasciato tra le fibre di quest'ultimi. Scosse il capo sorridendo appena mentre tornava in salotto per recuperare l'invito. Lo riaprì e scorse lo sguardo sulla calligrafia elegante e ricercata, tuttavia leggibile e chiara. Lo ripose nella busta e lo infilò nella tasca, prese le chiavi e prima di uscire diede il cibo alla sua gatta. Le fece un paio di carezze poi prese la chiave dell'armeria. Non sarebbe andato disarmato; conosceva Lecter, per quanto buono poteva essere diventato, era sempre potenzialmente pericoloso e mortale. Prese un revolver smith & wesson assicurandolo alla caviglia. Ritornò con la schiena dritta e si diede un ultima sistemata. Prese il pacchetto di sigarette insieme alle chiavi, uscì salutando la gatta e chiuse la porta. Scese verso la macchina, vi entrò e controllò un'ultima volta l'indirizzo.
Arrivò rapidamente nonostante qualche rallentamento ad un paio di incroci, parcheggiò e scese sorridendo appena. Sicuramente Lecter non aveva perso il suo gusto estetico. Chiuse l'auto e si sistemò la giacca avviandosi alla porta.
 
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view post Posted on 24/12/2015, 19:54     +1   +1   -1
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Tante cose erano cambiate nell'ultimo periodo e Abigail non aveva ancora fatto l'abitudine a tutto. Però il tempo trascorreva, facendo rimarginare tutte le ferite e rendendo più accettabile.
Aveva scoperto l'interesse per il giornalismo e le dava molta soddisfazione. Aveva preso l'abitudine di fare jogging la mattina e di leggere un buon libro, sorseggiando una tisana, la sera.
A volte però rimpiangeva il passato, anche se non sapeva bene cosa in particolare.
Quel Natale, il passato aveva deciso di bussare alla sua porta. Ricevette un invito a firma del dottor Lecter, inaspettato ma decisamente gradito.
Così, la vigilia di Natale, Abigail si presentò alla sua porta con una bottiglia di vino in mano. Bussò con discrezione e attese.
Sulla porta c'era un'altra conoscenza.

"Anthony, buonasera" salutò, mentre il suo fiato si condensava in nuvolette perlacee.
 
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Bedelia Du Maurier
view post Posted on 24/12/2015, 19:58     +1   +1   -1




:bedelia:

La brillante carriera della Dottr.ssa Du Maurier era andata in ascesa in quegli anni, nonostante la sua estrema riservatezza, specialmente in ambito privato, e i periodi di sparizione improvvisa in cui sembrava recidere ogni legame sociale. Eclatante anni prima era stato il suo rapimento da parte del suo ex paziente e serial killer, Hannibal Lecter.
Avventura terminata a buon fine per lei, infatti aveva tenuto seminari e scritto libri, diventati best seller, per superare l'accaduto.
Aveva ripreso ad esercitare per pochi fidati, quando sembrò sparire nuovamente
Ritiratasi in realtà in Provenza in seguito a circostanze poco chiare, da lei mai dichiarate, unica cosa certa fu che sul punto di perdere una una gamba. Ovviamente l'Fbi cercò di ricontattarla più volte per il caso Lecter ma non fu così facile rintracciarla, come in passato.
Le arrivò inattesa, tra la posta, una lettera che riconobbe all'istante dalla sigla e per il tipo di carta.
Ovviamente non l'apri', rimase a guardarla indecisa se buttarla.
Era una delle sue lettere, l'avrebbe riconosciuta tra mille. Cosa mai poteva volere ancora il Dr. Lecter da lei?
Aprirla voleva dire lasciare ancora che si insinuasse nella sua mente e nella sua vita.
Riteneva di aver dato abbastanza al suo ex paziente e collega per volerlo incontrare nuovamente, a piede libero e integrato nuovamente nella comunità, per giunta.
Da anni passato lo shock iniziale, camminava e ballava con naturalezza, sembrava non pensarci più e si era abituata.
Si decise ad aprire quella lettera maledetta: un invito ad un cenone di Natale.
Perfettamente in linea con quello che era e lei si ricordava del Dr. Lecter. Perché stupirsi?
La tentazione di bruciarla era nuovamente molto forte ma quelle frasi iniziarono a corroderla come un tarlo senza sosta.
Quel supplizio cessò solamente quando prese una decisione, non si sarebbe fatta influenzare e manipolare, non nuovamente, e certamente non dal Dr. Lecter.
L'avrebbe guardato negli occhi, padrona di sé, e sarebbe stata all'altezza della situazione e di quella cena, per portamento e charme.
Non scappava, non più.
Questo sì disse, mettendosi due gocce di profumo, e con indosso un abito che ricordava molto, non a caso, gli abiti di Firenze.
La sensazione forte di Deja Vu, una volta giunta alla dimora del Dr. Lecter,quando ne varco' la soglia, le provocò una sorta di mal di testa.
Consegnò una bottiglia di Batard Montrache a uno dei domestici, da consegnare al padrone di casa.
《Lui capirà. 》

Edited by Bedelia Du Maurier - 24/12/2015, 21:24
 
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view post Posted on 24/12/2015, 20:21     +1   +1   -1
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Recluta

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:clarice:

Hannibal Lecter , un invito a cena la notte della vigilia di Natale .
Se non avesse stretto l'invito dell'uomo tra le mani sarebbe scoppiata in una risata fragorosa dando del pazzo a chiunque avesse portato avanti quella affermazione .
Hannibal Lecter che organizza una cena ?
Che follia poteva mai essere quella che aveva tra le mani in quel giorno Clarice Starling ?
La testa era vorticava più del dovuto , Hannibal aveva pensato ad un ultimo grande colpo di scena invitandola ad una cena ?
Quale delle persone avrebbe ammazzato sotto i suoi occhi?
La sola idea provocava nel l'agente speciale un conato di vomito difficile da digerire , non avrebbe di certo lasciato libero l'uomo di soddisfare chissà quali appetiti proprio la sera di Natale .
Non che fosse particolarmente sacra per Starling quella festa , un giorno valeva l'altro , eppure sembrava che quella data avesse una certa importanza per l'uomo .
Non era un banale invito quello di Lecter , richiedeva la sua presenza .
Ebbene ?
Avrebbe dovuto denunciare tutto alle autorità , avrebbe di certo perso il divertimento di vedere saldati i suoi conti in sospeso con Hannibal Lecter una volta per tutte .
Semplice : un biglietto lasciato nel Bureau, un messaggio in segreteria ad Ardelia , poteva ora essere coperta indossando sotto l'abito scuro che aveva scelto per l'occasione - strano, rimandava per fattura allo stesso abito indossato anni prima durante la cena tenutasi con Krendler - la sua fidata calibro 45.
Non l'avrebbe passata liscia .
Se era una serata gioiosa che avrebbe voluto , ebbe perché non dare l'impressione di stare al suo gioco ?

Macchine , luci all'interno di una triste dimora settaciata da capo a piedi dall'FBI.
Una dimora che portava in se l'odore stesso della morte .
Starling la conosceva bene quella dimora , rimase qualche istante nella sua Mustang osservando il tetro edifico , forza Clarice , non l'aveva ammazzata quando aveva potuto , Hannibal di certo non l'avrebbe fatta fuori nemmeno stavolta .

Bussò alla porta una volta , era aperta, veramente strano.
Deglutì facendosi strada, alcune voci .
Non rispose .
Si addentrava certa di non essere l'unica invitata a quella strana cena .
La pistola era ancorata al calcagno, non avrebbe avuto difficoltà ad usarla.

"Buonasera..."

Sussurrò sperando che qualcuno la udisse.
Alcuni domestici la stavano osservando , in livrea, Hannibal doveva averlo pagati profumatamente .
Fissò i loro volti , non avrebbe di certo lasciato quel posto con la fedina penale pulita.
 
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view post Posted on 24/12/2015, 20:37     +3   +1   -1
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:hannibal2:

Non si meravigliò lo psichiatra quando senti la porta di casa aprirsi. Era stato Anthony, uno dei domestici ad occuparsi di far entrare i primi invitati. Chiudendo gli occhi l'analista tentò di inspirare profondamente come volesse riconoscere la scia del profumo lasciata dalle persone appena giunte nella sua abitazione, cercando di distinguerne l'odore fra tutti quelli rilasciati dalle cibarie che ormai aveva quasi finito di completare.
Il tavolo in salone era perfettamente apparecchiato, la tovaglia rossa con tovaglioli in tinta, più scuri con sfumature tendenti al verde ed al blu, affiancavano le posate ed i calici in cristallo che parevano avere luce propria. Gli antipasti troneggiavano al centro, c'era carne, pesce, verdure, tutte pietanze che lo psichiatra ricordava erano apprezzate da ogni singolo invitato.
Si concentrò ancora per cercare di individurare dei profumi conosciuti ma improvvisamente si rese conto che un odore fin troppo familiare era proprio li, alle sue spalle, la persona che possedeva quell'atroce dopobarba di un tempo si era giusto adesso palesato. Lecter rilasciò il coltello che teneva ancora in mano sul tavolo e si voltò molto lentamente verso di lui, l'agente Graham.

"Ben ritrovato, William."

Si limitò a sussurrare mentre manteneva gli occhi posati sulla sua figura. Non lo trovava poi tanto diverso, forse un po' più robusto rispetto all'ultimo incontro, i capelli parevano più lunghi, lo sguardo più spento.

"Sono lieto tu abbia accettato il mio invito."

Un leggero sorriso gli si formò infine in volto mentre ancora lo scrutava studiandone i lineamenti.

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Altri ospiti nel frattempo erano giunti a casa, lo psichiatra lanciò un'occhiata al giovane profiler avanzando verso di lui per raggiungere la porta della cucina.

"Andiamo ad accogliere gli ospiti, sei il primo di una lunga lista, seguimi. Will."

Gli fece segno di avanzare dunque mentre si portava verso il corridoio.
Lecter i era vestito con un completo in tre pezzi scuro. La camicia bordeaux si sposava perfettamente con la cravatta con fantasia ameba annodata sopra il colletto con risvolto in seta. Il fazzoletto nel taschino invece era di un rosso più acceso, come a voler spiccare sopra quel colore di base nero. Avanzò verso il salone, superò il corridoio ed andò quindi in ingresso. Non era riuscito a riconoscere chi fossero i primi arrivati dalla cucina, ma adesso finalmente poté constatarlo con occhio proprio.
Il signor Anthony Guerrero aveva accettato l'invito, Abigail Hobbs, la dottoressa Du Maurier ed infine l'agente speciale Starling. Anthony fece spazio agli ospiti per entrare mentre Lecter manteneva le mani ferme lungo i fianchi con un sorriso dipinto ancora sul volto.

"Signor Guerrero, ben arrivato, grazie per aver accettato...."

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Disse all'uomo porgendogli la mano in segno di saluto, gesto non compiuto poco prima con l'agente Graham, forse vi era un motivo più che valido? O forse aveva intravisto nei suoi occhi non poco risentimento nei suoi confronti?
Salutato il signor Guerrero lo psichiatra si rivolse alla giovane Abigail, la guardava in volto mentre posava una mano sulla sua spalla destra.

"Grazie per essere qui, Abigail."

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Era contento che Abigail avesse trovato il coraggio di presentarsi, lo stesso coraggio ritrovato evidentemente dalla dottoressa Du Maurier la quale lo psichiatra scrutò in silenzio vedendola consegnare il dono portato come se fosse venuta da un passato lontano, dati gli abiti indossati.

"E' un onore, dottoressa Du Maurier."

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Non si avvicinò per il momento alla donna, forse per lo stesso motivo per cui si era mantenuto a distanza da Will Graham? Forse adesso non aveva pausa di perdere una delle due gambe, ma senz'altro il ricordo di quell'ultima cena era vivo in lei.
Infine ora l'ultima ospite, colei che evidentemente aveva più indecisione nel presentarsi, probabilmente a causa del loro ultimo saluto a casa Krendler due anni prima: Clarice Starling. Anch'ella pareva essere uscita dal passato, aveva scelto di indossare proprio l'abito dell'ultima cena, indossato in quell'occasione che l'aveva visti protagonisti in termini senz'altro fuori da qualsiasi schema.

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Lecter le sorrise immediatamente appena i loro sguardi entrarono in contatto, sbattè le ciglia una sola volta e con gentilezza la salutò con calma e con voce cadenzata.

"Clarice Starling..."

Non disse altro Lecter, si fernò. Il suo nome valeva come saluto. Rimase immobile lo psichiatra di fronte a tutti gli ospiti mentre due camerieri si avvicinarono prontamente per aiutare tutti a lasciare loro le giacce.

"Chi vorrà accomodarsi, prego... Mi segua..."
 
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Will Graham1
view post Posted on 24/12/2015, 23:08     +1   +1   -1




:will:


Buffo.
Non si soffermò ad osservare il coltello che il Dottore posò sul ripiano, ne si soffermò alle sue lente movenze, no.
Ciò che pensò era un quesito semplice: Lecter credeva ancora che usasse un pessimo dopobarba? Aveva avvertito la sua presenza dall'odore? Ancor prima di vederlo intercedere nella stanza?
Scosse la nuca, non aveva importanza ora; furono le iridi che scorsero lungo la figura di Hannibal a parlare per lui.

giphy

"Grazie per l'invito, Dottore."

Sorrise, un lieve sorriso che arricciò gli angoli delle labbra mentre indietreggiò di un solo passo permettendo alla figura imponente di Hannibal di avanzare verso la porta.
Lo seguì, avvertì un chiacchierio giungergli alle orecchie, si chiese chi altro sarebbe stato presente.
E poi li vide: Abigail, alla quale regalò un ampio sorriso; la Dott.ssa Du Maurier, l'unica ad aver creduto alla sua innocenza durante il periodo di detenzione; l'agente speciale Starling, chissà quali emozioni stava provando nel ritrovarsi in quella casa dopo gli eventi di Kendrel...
Un uomo che non conosceva, notò come il Dottore strinse la mano a quest'ultimo.
Erano i dettagli che facevano la differenza con Lecter, l'estetica e le buone maniere.

"Buonasera a tutti."

Mormorò mentre si avvicinava ad Abigail, infilò le mani nelle tasche e lì rimase, in attesa.
 
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view post Posted on 24/12/2015, 23:42     +1   +1   -1
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ANTHONYGUERRERO2
La porta si aprì e Lecter si presentò impeccabile come se lo ricordava; elegante e raffinato, nel suo completo scuro, il fazzoletto nel taschino e la cravatta assurda per il sicario.
Il Dottore gli porse la mano

"Buonasera a lei
disse rispondendo alla stretta
Mi ha sorpreso non poco il vostro invito

come sempre, i suoi pensieri trovavamo sfogo in fretta, senza troppi fronzoli e senza cerimonie. Venne fatto accomodare e rimase non poco sorpreso dal banchetto. Non aveva mai visto tante portate condensate in una sola stanza, per non parlare del personale; neanche il più gtande ristorante di Baltimora doveva avere tutta quella gente al servizio.
C'erano altre persone oltre alla servitù, Graham... proprio lui, il profiler con un passato piuttosto travagliato. Aveva seguito con curiosità la sua vicenda e c'era davvero rimasto di sasso quando era stato scagionato. E in che modo. Il ritrovamento del giudice con il crano aperto e il cuore cavato, era stato di grande effetto. Lo sguardo venne poi catturato dalla presenza di una giovane donna, lunghi capelli scuri e sgaurdo incerto. L'aveva già vista, ne era sicuro, corrugò appena la frone sistemando gli occhiali sul naso.
Un'altra donna arrivò di lì a poco, bionda, alta ed elegante. Ci fu un breve scamvio di sguardi tra lei e il Dottore. Fece un piccolo sorriso quando scorse anche l'agente più famosa di tutta quella cricca. L'agente speciale Starling. Gli sembrava più indurita, o forse era solo in un contrsto diverso oppure, come lui, era guardinga sul nuovo Lecter che si presentava davanti a loro.
Porse la giacca al cameriere e si avvicinò al tavolo, c'era davvero pgni ben di Dio, lanciò un rapido sguardo verso l invitati e il Dottore. Era strano, li conosceva di fama e quelli, invece, non avevano la più pallida idea di chi diamine lui fosse. O almeno così pareva da alcune occhiate incerte.

Buonasera

rispose gentile al saluto di Graham, accompagnò le parole con un lieve cenno del capo.

Diamine quanto siete dimagrito Will....
 
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view post Posted on 25/12/2015, 12:01     +1   -1
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Furono introdotti nell'abitazione del dottor Lecter e fu proprio lo psichiatra in persona a dar loro il benvenuto.
Lo sguardo di Abigail vagò sulla mobilia di quell'appartamento che conosceva così bene e che non frequentava più da molto tempo. La collocazione di ogni oggetto era impressa a fuoco nella memoria e sembrava che Hannibal non avesse cambiato il posto di nulla.
Gli occhi di Abigail poi tornarono a concentrarsi sul padrone di casa, perfettamente padrone di se stesso e della situazione in cui li aveva collocati. Col tempo le cose non erano cambiate troppo, pensò Abigail: Hannibal chiamava e tutti loro accorrevano.

"Grazie dell'invito, Hannibal. Dottoressa Du Maurier, Will!"

Abigail salutò tutti loro con un luccichio entusiasta negli occhi. Nonostante tutto quello che era accaduto, erano loro le persone più importanti della sua vita.
Guerrero non diede segno di averla riconosciuta, ma come poteva? Si erano incrociati fugacemente solo una volta.
Abigail sorrise anche all'agente Starling, poi avanzò di un passo con la bottiglia in mano per affidarla alle cure della servitù.
 
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Bedelia Du Maurier
view post Posted on 25/12/2015, 16:45     +1   -1




:bedelia:

Il via vai di domestici indaffarati procedeva con una cadenza ritmica che dava l'impressione di essere in un alveare ordinato e meticoloso, dove presto si sarebbe affacciata l'ape Regina, per ricevere i suoi ospiti; non le erano sfuggite le auto fuori: un numero discreto, nutrito ma non eccessivo. Sapeva che Hannibal preferiva la qualità alla quantità, ed era incuriosita di sapere chi altri si era presentato alla sua porta accettando l'invito. Riconobbe subito Abigail che era entrata prima di lei,le si avvicinò e la salutò per prima, protettiva come sempre.
Incrocio' lo sguardo di uno sconosciuto che non aveva mai visto e fece un lieve cenno con la testa.
Nuova arrivata fu l'agente Starling che riconobbe subito, l'abito che indossava era un bel contrasto rispetto agli abiti civili che le aveva visto indossare l'ultima volta, quando le aveva mostrato il distintivo alle soglia di casa propria. Saluto' anche lei lievemente.
Infine fecero la loro entrata Hannibal e Will insieme, cosa di cui non si stupì.
Lo scambio di saluti tra lei e il Dr. Lecter fu molto cortese quanto formale, data la circostanza.

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Non le sfuggirono le diverse reazioni di Hannibal al saluto altrui che registrò istantaneamente in molti tasselli. Lo trovava cambiato?
Esternamente no, internamente era difficile e presto da dire. Si concesse il lusso di un sorriso lievemente più ampio e respiro' i profumi della casa, scelti per loro dal padrone di casa.
Si chiese cosa avesse in serbo per loro realmente e quando l'avrebbe svelato.
Era la cena dei sopravvissuti.
Per Hannibal erano tutti delle medaglie da esibire? Avrebbero ricordato i bei tempi andati e ognuno avrebbe mostrato la propria cicatrice inferta dal Dr Lecter?
Come sempre la mente di Bedelia era in azione e si poneva delle domande. Non era osservazione, era partecipazione.
 
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view post Posted on 25/12/2015, 19:09     +1   -1
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:clarice:

Un quadretto variopinto quello che Hannibal Lecter aveva creato per quella sera , un gusto ottimo , non aveva alcun dubbio che la spettacolarità - dell'invito prima e della cena poi - avesse come unico obbiettivo quello di far ricordare ai partecipanti ogni singolo legame avuto con il cannibale .
Sarebbe stato interessante ora avere sotto il braccio uno per uno i fascicoli dei presenti , che cosa li legava realmente con lo psichiatra ?
Quali rapporti reali vi si nascondevano dietro ?
Non avrebbe avuto molto da fare con due dei presenti - il barista che aveva intravisto e che conosceva ( un'ottima domanda era : perché un uomo simile era alla tavola di Hannibal ) e la stessa Hobbs , ma per gli altri due presenti : Graham e la Du Maurier ?
Lo sfregio che Graham portava sul volto era una cicatrice più che evidente dei rapporti amichevoli avuti con Hannibal Lecter , per quanto riguarda la dottoressa probabilmente assieme a lei era la persona che meno desiderava trovarsi la quella sera .
Bedelia du Maurier , quanto sapeva di lei?
Veramente poco , una splendida donna che osservava da lontano mentre si aggirava tra i camerieri , nessun saluto , nessuna riverenza , ma la voce spettrale di Hannibal Lecter la raggiunse come nel peggiore dei suoi incubi.
Era lì, dinnanzi a lei , fermo, immobile a fare gli onori di casa ai presenti .
Sentì i suoi occhi addosso , difficile dimenticarli dopo le varie notti in cui quella tonalità accesa aveva infestato i suoi incubi .
Nessun cenno, nessuna riverenza all'uomo la cui conoscenza durava fin troppo per lei.
Sarebbe stato meglio evitare un abito del genere , perché non divertirsi ai suoi danni?
Al solo pensiero si rassicurò, ma bastò la voce di Lecter a farle scemare ogni dubbio ed aumentare il senso di repulsione che provava per l'individuo che in una botta sola aveva rovinato le sue labbra e la sua carriera.
Chissà se ricordava ancora il sapore ... Scosse la testa fermando un conato all'idea.
No, un passo in avanti , seguiva gli altri, Hannibal sembrava aspettarla , quasi desideroso di un loro confronto.
Per quanto avesse portato lo sguardo altrove ora lo fermava su Hannibal Lecter .
Avrebbe voluto prenderlo a botte se non avesse avuto un così alto codice etico e morale da una parte , sbatterlo in prigionia dall'altra ...
Idee allettanti.
Si fermò sulla porta guardando uno ad uno gli invitati.
Erano tutti sopravvissuti quanto e come lei.
La dottoressa era in rapporti più amichevoli con Hannibal di quanto lei lo fosse mai stata .
Si voltò verso Lecter , sarebbe stato scortese non proferir parola.

" ... Chi non muore si rivede , Dottor Lecter .... Direi che sia un piacere vederla , ma non è così ... "

Sorrise sarcastica per poi seguire quella strana comitiva .
Chissà dove si sarebbe seduta .
 
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view post Posted on 25/12/2015, 21:23     +1   +1   -1
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Alla mia tavola non vi è spazio per la pietà

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:hannibal2:

Impossibile per il dottor Lecter non studiare la reazione di ogni singolo invitato alla sua vista. Aveva notato quanto Will cercasse di apparire naturale, distaccato tranquillo ma quanta agitazione albergasse in lui. Era la prima volta infondo che aveva modo di vederlo relazionarsi con davvero tante persone dopo che agli occhi di tutti non era più il suo semplice analista o amico ma anche colui che l'aveva quasi ucciso in più di una occasione. Era naturale che lui e Abigail Hobbs si trovassero subito in sintonia, infondo c'era un legame piuttosto profondo fra i due, Lecter lo sapeva bene ed era in parte soddisfatto nell'averli fatti ritrovare dopo tanto tempo.

"Sono felice a mia volta di vedervi a vostro agio, Will... Abigail... Sedetevi qua, avremo modo di conversare facilmente"

hannibal

Sorrise ad entrambi dopo quelle parole, indicava loro i posti di fronte a quello dove si sarebbe seduto lui. Sospirò silenziosamente poi rivolgendo una parola al signor Guerrero.

"Non mi aspettavo in vero che avrebbe onorato la mia tavola, signor Guerrero, immagino il troppo l'avoro la tenga impegnato giorno e notte, prego... Si accomodi pure di fronte a me, ne sarei lieto."

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Lo guardò un istante per poi lanciare un'occhiata alla dottoressa Du Maurier, la quale pareva essere piuttosto silenziosa. Lecter sapeva bene il perchè. La donna cercava di studiarlo, di capire quanto, dopo tanti anni, fosse cambiato, nel caso in cui davvero ci fosse stato qualcosa di diverso in lui. Non si erano salutati nell'ultima occasione in circostanze piacevoli, specie dopo quell'ultimo saluto mai avvenuto a Firenze, dopo il suo tradimento. Lecter l'aveva mai perdonata? E lei si era mai concessa un perdono dopo quel colpo basso?

"Prego, dottoressa Du Maurier, si sieda alla mia destra, ho dell'ottimo rosato da servire."

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Mentre diceva quelle parole, ancora osservandola, lo psichiatra spostò gli occhi su Clarice Starling, pareva essere a suo agio in quell'abito che lui stesso le aveva donato solo due anni prima. Le sue parole volevano da subito stuzzicarlo, colpirlo, forse coglierlo impreparato, così non fu, dato che Lecter comprendeva molto bene il perchè di quella frase.

"Non preoccuparti, Clarice... Custodisco nella mia persona piacere sufficiente per entrambi. Siediti alla mia sinistra, prego, a te ho pensato ad un vino piuttosto delicato, sono certo apprezzerai..."

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Solo all'ultimo si concesse di sorriderle senza smettere mai di tenere gli occhi fermi e fissi. Rimaneva in piedi mentre aspettava che tutti si sedessero alla sua tavola.
 
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Will Graham1
view post Posted on 26/12/2015, 22:08     +1   -1




:will:


Sospirò mentalmente fra sé riflettendo sul perché avesse accettato quell'invito.
Per scoprire il nuovo Hannibal?
No, impossibile, una nuova maschera del vecchio cannibale; ecco ciò che avrebbe visto.
Lecter si divertiva in questi giochi; probabilmente aveva inviato gli inviti in preda al tedio, curioso dal risultato finale che avrebbe tratto da quel cenone natalizio.
Avanzò verso la tavola riccamente imbandita, impeccabile come sempre nel gusto e in fatto di estetica.
Li voleva di fronte; Abigail e Will.

"Il profiler e ciò che considerava come una figlia.
Evisceramento e sgozzamento."

I pensieri non potevano che affacciarsi prepotentemente nella mente, parvenza di tranquillità esteriore, una tempesta interiore.
Preso posto al tavolo scruta gli altri commensali soppesando le loro espressioni.

L'uomo che aveva risposto con cortesia al suo saluto; vestito con eleganza... Un collega di Hannibal? Forse rammentava male ma non era l'unico che avesse onorato con una stretta di mano?
Bedelia; austera e donna di classe, elegante nella sua compostezza studiata.
Anch'ella stava studiando il nuovo Lecter? Probabile.
L'Agente Starling.
Si era vista rovinare la carriera da Lecter; chissà quali erano i sentimenti che ora stava provando.
Rabbia? Repulsione?
Certo i tratti del suo viso si erano decisamente induriti; Hannibal tendeva ad aspettarla o era solo sua impressione?

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Un sorriso verso Abigail seduta al suo fianco, la presenza della ragazza lo confortava; vittime della stessa violenza da colui che si professava amico.
Si strinse nelle spalle e attese che tutti gli ospiti prendessero posto.
Come al solito Lecter gestiva i loro fili, marionette disposte a concedergli un'altra possibilità?

Edited by Will Graham1 - 27/12/2015, 00:09
 
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view post Posted on 28/12/2015, 14:37     +1   -1
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Whoever did this to the Captain is going to answer to me personally.

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ANTHONYGUERRERO2
Tra tutti i presenti, Guerrero aveva l'impressione di essere il meno sospettoso; c'era tensione negli sguardi che si scambiarono il Dottore e gli altri presenti, non era solo una sua sensazione e probabilmente anche gli altri, come lui, erano rimasti basiti dall'invito ricevuto.
Sorrise ad Hannibal quando gli strinse la mano; la sua allusione non troppo velata al lavoro che lo impegnava, doveva aspettarsela. In fondo, lui sapeva. Chissà cos'altro conosceva di tutti i presenti. Segreti, passioni proibite o occupazioni secondarie, come nel suo caso, il Dottor Lecter era una vera e propria miniera di informazioni considerabili ben oltre il classificato.

"Per una persona interessante come voi, il tempo si trova, Dottore"

Lo guardò negli occhi, quel barlume di follia controllata sembrava solcare -anche se sempre in modo sottile- quel viso severo ed appuntito. Egli prese posto di fronte al padrone di casa. Lo vide rivolgersi alla bella donna bionda... Dottoressa Du Maurier? Aveva capito bene? Un'altra psichiatra!? Ma in che ambiente era capitato. Sospirò sedendosi e osservandola mentre si accomodava alla destra del "ex" cannibale.
Fu la volta dei due giovani; Will e la morettina, poteva forse essere la figlia di Hobbs ma Guerrero non ne era certo e non si sarebbe messo a fare domande impertinenti. Gli parve che il profiler fosse sollevato dalla vicinanza della ragazza, forse perché a lui più congeniale. Ma quella che lo colpì fu la Starling; la sua repulsione era palpabile, le si leggeva in faccia che avrebbe preferito infilare una forchetta in gola ad Hannibal. Fece spallucce pensando al perché avesse accettato se non voleva averci a che fare. Il vino in tavola abbondava così come le pietanze

"Spero non abbiate preparato qualche piatto speciale"

Quel commento gli venne spontaneo, probabilmente tutti lo stavano pensando ma Guerrero non aveva peli sulla linga nemmeno nei confronti di un killer senza scrupoli come Lecter. Pardon, "ex" killer.
 
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27 replies since 24/12/2015, 15:08   448 views
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