[FLASHBACK] - Cella N° 18, Starling's visit

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view post Posted on 20/9/2015, 15:21     +1   +1   -1
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Alla mia tavola non vi è spazio per la pietà

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CLARICE STARLING VISIT

Before the escape

Ambientazione temporale: prima parte 'Il Silenzio degli Innocenti

Players: Hannibal Lecter™ / Clarice M. Starling™


:hannibal3:

Del tempo era passato da quando il dottor Hannibal Lecter, noto come Squartatore di Chesapeake ma ancor prima come psichiatra più illustre degli Stati Uniti, era stato arrestato per cannibalismo e condannato a nove ergastoli consecutivi. Otto anni per la precisione da quando le membra, la mente e il corpo dell'uomo erano rinchiuse dentro tre fredde mura di pietra tappate da un plexiglass forato solo per consentire all'aria di passare per non renderla più pesante di quanto già non fosse.
Una mente brillante come quella posseduta da Hannibal Lecter non poteva essere sprecata sulla sedia elettrica, la mente di un pazzo non era legalmente condannabile. Queste motivazioi erano valse come scusante per non ricevere la condanna di morte. Ma ci aveva pensato il dottor Chilton, responsabile del Manicomio Statale di Baltimora, dove Lecter era rinchiuso, a rendere la vita a quest'ultimo una vera tortura. Lo psichiatra dal canto suo era in grado a trarre divertimento anche da questo, era capace di sfruttare ogni risorsa a lui concessa per isolare la mente, volare lontano col pensiero e recarsi ovunque la sua persona avesse voluto.
In quegli anni aveva anche collaborato con l'FBI e Will Graham, l'agente che lo aveva arrestato dopo il tradimento della sua ex psichiatra, per aiutarlo a trovare ed arrestare un serial killer pericoloso noto a tutti come Red Dragon, lo stesso che a quanto aveva sentito, era riuscito a condurre quasi alla morte Graham prima di evadere e far sparire ogni sua traccia. In quell'occasione Lecter grazie a diversi scambi di favore con Graham, era riuscito a lasciarsi concedere più libri, più ore per se stesso, più carta per disegnare, più comodità, per quanto quelle dentro una cella poco più grande di un metro quadro potevano essere definite comodità, ma non era mai riuscito a liberarsi del dottor Chilton.

Altri tre anni erano passati dall'ultimo incontro con Graham tre anni in cui Chilton aveva potuto dar sfogo ad ogni suo piacere nei confronti di Lecter, considerato dal proprietario del manicomio, come un trofeo da esporre, un trofeo di cui andarne fiero, proprio come aveva fatto anni prima con Abel Gideon.
Ma Lecter sapeva come divertirsi, sapeva come sfruttare il suo passatempo preferito, si divertiva a constatare quando Frederick provasse rabbia ogni volta che i suoi tentativi di stuzzicarlo si rivelavano vani.
Ma era solo questione di tempo prima che un nuovo caso giungesse alle mani di Jack Crawford, prima che quest'ultimo osasse nuovamente spedire qualcuno alla sua cella per ricevere informazioni circa il nuovo serial killer noto come Buffalo Bill. Solo che in quell'occasione il vecchio Jack aveva osato davvero molto. Gli aveva mandato in visita una giovane donna, una ragazza, una recluta dell'FBI nemmeno promossa come agente.
Prima del loro primo incontro Lecter era stato preparato da Chilton, gli aveva espresso degli apprezzamenti circa questa giovane, immaginando egli mai avrebbe voluto incontrarla eppure? Eppure questa situazione, nuova e certamente inaspettata, aveva incuriosito da subito lo psichiatra il quale tuttavia una volta che ebbe modo di posare i propri occhi sulla donna, la recluta Clarice Starling, pensò non valesse la pena di dedicarle ulteriore tempo.
Ma qualcosa di intollerabile avvenne dopo la conclusione della loro conversazione, il suo vicino di cella Miggs, aveva mancato di rispetto alla donna, era stato maleducato e Lecter non avrebbe mai perdonato un atto di simile maleducazione avvenuto proprio sotto i suoi occhi.
Si sentiva responsabile, si sentiva in debito con lei, sentiva che quella forse era stata l'occasione giusta per cambiare idea e dare a Starling una possibilità.
Voleva catturare Buffalo Bill? L'avrebbe aiutata ma non senza metterla alla prova, non senza conoscerla e non senza concedere alla propria persona di violare ancora una volta, dopo anni di prigionia, la mente di un'altra. Ora era la mente di Clarice Starling che voleva rendere propria.

Quel pomeriggio lo psichiatra era stato portato in isolamento per ripulire la sua cella, si chiedeva se Clarice Starling avesse ripensato alla loro ultima conversazione avuta in piena notte dopo che la donna si era recata presso il garage della signorina Moidil ove lui l'aveva spedita proprio dopo il loro primo incontro. Non si aspettava che sarebbe stata in grado di trarre divertimento dalla visione di quella testa decapitata di Klaus. Un essere umano normalmente proverebbe timore, ribrezzo, senso. Lei era stata sincera esponendo la sua paura, ma il divertimento? La curiosità e l'interesse in Lecter galoppavano a braccetto mentre si rendeva sempre più conto di quanto i suoi pensieri avessero abbandonato le risorse comuni della sua mente per ingannare il tempo e avessero dato il benvenuto alla figura di Starling sempre più presente del suo cervello.
Non sapeva quando Starling avrebbe fatto nuovamente visita alla sua persona, ma sapeva che sarebbe stato presto e, certamente, la fretta di arrestare e trovare Buffalo Bill l'avrebbero spinta ad essere più celere di quanto forse avrebbe ella preferito.
 
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view post Posted on 23/9/2015, 20:46     +1   +1   -1
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Hannibal Lecter , un uomo che comunemente nei discorsi tra persone normali provocava silenzi ed imbarazzi . Lo psichiatra cannibale la cui mente brillante aveva fatto sì che un pazzo del genere avesse ancora notorietà anche dopo otto anni dal suo arresto. Infermità mentale , era un genio Hannibal Lecter, era riuscito a far cadere parecchie accuse a suo carico, una vera celebrità , nessuno escluso desiderava entrare nelle grazie di un uomo del genere.
Che cosa può spingere una persona normale verso l'abisso che un mostro può portare dentro di sé? Curiosità , attrazione , perversione , nulla di più forse anche comunanza con quel diverso etichettato dalla nostra malata società.
Un uomo fuori dall'ordinario capace di far parlare di sé , di combattere ancora dietro le sbarre della sua prigione ed il volto dell'agente Will Graham poteva darne una conferma . Era sadico, era un sociopatico la cui voce metallica in quel momento pareva graffiare l'anima della recluta Clarice Starling seduta nella sua Mustang usata , ma ancora ruggente .
Pioveva , ancora . Non pareva darle tregua quella pioggia battente come battenti erano i suoi pensieri circa quell'uomo che pareva aver sfondato la porta principale della sua testa , pareva aver invaso i suoi pensieri con le sue congetture ed i suoi sarcastici complimenti o insegnamenti.
Hannibal Lecter era utile all'indagine ? Poteva aiutare realmente l'FBI ? Cosa avrebbe dovuto dare per avere informazioni su quella testa e sul probabile collegamento con Buffalo Bill?
Raspail , era quello il nome della testa mozzata ed imbellettata trovata sottovuoto .
Clarice Starling strinse il volante , il solo pensiero le provocò una torsione dello stomaco. Vide la bocca dell'uomo stretta in una morfia indefinibile, gli occhi vitrei che parevano squadrarla al pari di quelli del Dr Lecter.
Controllò l'ora , avrebbe potuto fare una scappata al Manicomio in piena sera?
No, era contro il regolamento. Avevano già chiuso un occhio la precedente occasione, non sarebbero stati così indulgenti.
Cosa avrebbero pensato di lei? Che non sapesse fare il proprio lavoro e che desiderasse aiuto e conforto da un pazzo?
Il traffico si muoveva , diede gas alla sua macchina .
Voleva scappare da quei pensieri che le lambiccavano il cervello non dandole tregua.
Aveva bisogno di parlare con Hannibal Lecter , aveva bisogno di capire maggiormente questa faccenda che di certo Jack Crawford non avrebbe saputo districare in maniera più fine del cannibale di Baltimora.
 
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view post Posted on 25/9/2015, 19:57     +1   -1
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Una cella d'isolamento che sicuramente non veniva ripulita da troppo tempo, fu questo il pensiero che albergava continuamente nella mente dello psichiatra, ancora chiuso in quel piccolo rettangolo freddo nel braccio del Manicomio Statale nel quale era rinchiuso da molti anni ormai. Sentiva l'umido che filtrava tra le fughe delle singole pietre che lo circondavano, ancora più forte e bagnato di quello che avverte nella propria cella ogni giorno. Era certo che quello fosse un altro motivo di divertimento del dottor Chilton il quale aveva deciso di darsi alla gioia più pazza in assenza della dottoressa Bloom, l'unica che ancora, insieme a Barney, talvolta si lasciava andare ad un occhio di riguardo nei suoi confronti. Lecter sentiva freddo, indubbiamente quella tuta azzurro/turchese pallido che in quel manicomio davano ai carcerati, non era propriamente adatta alla stagione che, seppur essendo rinchiusi, persino i pazzi, malati come lui, potevano sentire sulla pelle nella sua più insopportabile rigidità.
Si chiedeva quanto avrebbero atteso ancora, come minimo un'ora, forse più era il tempo trascorso la dentro.
Quale sarebbe potuta essere la motivazione di un rientro nella propria cella anticipato, secondo di canoni di Chilton? Pareva essere stato un segno del destino, Clarice Starling, una sua visita in piena sera tarda? Queste erano state le parole di Barney quando ricondusse Lecter nella sua cella a pochi metri di distanza da quella di isolamento.

"Stia fermo, dottor Lecter, ora esco con il carrello e il resto della camicia di forza. Se si girerà sarò costretto a spararle una siringa di calmante..."

Quella era la prassi, Barney era costretto a ripeterla ogni volta e ogni volta Lecter era gentile e rispondeva in modo adeguato.

"Certamente, Barney. Grazie..."

Sembrava sereno, il dottor Lecter. Una giornata che sembrava si stesse per concludere in modo noioso e privo di enfasi, come del resto lo era stato tutto il suo andamento, ora pareva volgere verso una via positiva. Un nuovo incontro con l'agente Starling.
 
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view post Posted on 26/9/2015, 08:41     +1   -1
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Doveva vedersela da sola in un mondo fatto di uomini e pregiudizi, Jack Crawford le aveva dato fiducia con quel caso , aveva scoperto qualcosa di nuovo , forse qualche motore iniziava ad azionasi nel Bureau, nuove piste potevano aprirsi , allora perché tentennava? Che cosa la lasciava per minuti interi a riflettere sotto quella pioggia battente e dentro la sua vettura? Il traffico scorreva veramente lento , se non avesse avuto quel suo solito senso del dovere probabilmente avrebbe sorpassato infischiandosene della gran parte delle norme stradali, ma non poteva, doveva dare il buon esempio alla cittadinanza.
La mente era ancora persa dietro alla visione di quella testa mozzata ora analizzata da qualche laboratorio dell'FBI , aveva avuto veramente poche nozioni da parte del Dr Lecter. Aveva sì conquistato la sua fiducia , ma fino a quando questa sarebbe stata utile alle indagini? Avrebbe continuato ad usarla ancora? Probabilmente sì, ma non era il caso di parlarne quella sera, non sarebbe potuta piombare nel Manicomio con i suoi dubbi, avrebbe aspettato l'indomani , ora l'attendeva solamente un sonno riposante se mai lo avesse raggiunto.

Day After



Non aveva riposato , ormai era la prassi , il sonno pareva esser diventato un accessorio della sua esistenza, troppo pensieri le avevano lambiccato il cervello e non lasciato nemmeno un attimo per se stessa ed il suo ristoro . Condivideva quel piccolo appartamento in Accademia con Ardelia Mapp, una brava ragazza del Sud, energica quanto lei , forte quanto lei e determinata a finire gli studi velocemente . Era quell'amica che aveva sempre sperato di avere , forte e coraggiosa, disponibile e dolce, era l'unica capace di prenderla nei momenti in cui la Luna di Clarice era assai storta. Non aveva fatto parola con la compagna di corso di tutti i suoi pensieri , sarebbe stato assai inutile metterla al corrente delle sue paturnie che avrebbe dovuto sbrigliare da sola. Cosa avrebbe mai potuto dirle ? Di soffermarsi sui vari esami che avrebbe avuto , di lasciar perdere Crawford e i suoi compiti dato che toglievano tempo allo studio ed alla sua integrità fisica e mentale . Non mangiava da qualche giorno Starling, era assai deperita : i troppi pensieri la stavano consumando .
No, non avrebbe seguito nessun corso nemmeno quella mattina, sarebbe andata da Lecter , avrebbe messo dinnanzi allo psichiatra i suoi dubbi , le sue paure .
Non poteva farlo, Jack Crawford l'aveva messa in guardia sull'atteggiamento da tenere con Hannibal Lecter . Mai parlare di sé , questo aveva chiarito. Ma come poteva se l'unica persona al mondo dalla quale avrebbero scoperto qualcosa in più circa quella testa mozzata ed il probabile Buffalo Bill richiedeva come pegno uno stato mentale così provato? Avrebbe fatto leva su se stessa , come sempre , ma sarebbe scesa giù anche quella mattina se il traffico delle ore di punta le avrebbe permesso di arrivare in un orario presentabile.
 
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