Qualche ora dopo...Tirava con inusuale forza il freno a mano Clarice Starling, giornata inconcludente, doveva farci l'abitudine a quella routine priva di alcuno spessore che avrebbe semplicemente fatto guadagnare del tempo prezioso a pericolosi criminali.
A poco servivano le menti più brillanti dell'FBI se queste non desideravano lavorare assieme, avevano l'assurda paura di farsi scavalcare, di non apparire i migliori in un lavoro di squadra.
Inetti, così li giudicava Clarice, approfittatori sociali.
Ed erano suoi colleghi, cosa poteva cavarci da soggetti simili?
Solamente silenzio, questa era la linea di comportamento che aveva adottato negli anni. Rimase qualche istante in più nella sua vettura, le mani giunte sul manubrio, lo sguardo perso dietro a ricordi di gloria ormai sciupati dalla vivida realtà di cui conosceva trucchi e giochi.
Aveva desiderato giustizia, aveva conosciuto la corruzione.
L'FBI, credeva ancora in quell'istituzione con tutto il cuore.
Nel sedile del passeggero due faldoni attendevano i suoi occhi ed il suo esame, era la migliore, l'aveva sempre saputo.
Forse avrebbe chiamato Ardelia per un parere legale sulla questione.
Per ora aveva bisogna di una doccia e di relax.
Tolse le chiavi, controllò di aver preso tutto, ancora un secondo nella propria auto. Trovava quasi rassicurante quella vettura che ne aveva viste tante in sua compagnia. Un mesto sorriso prima di uscire la seguì.
Girò la chiave nella toppa due volte, per sicurezza.
Abbandonò la borsa a terra e i faldoni dei due casi da studiare nella notte sul mobile all'ingresso, per il momento desiderava essere una donna qualunque , proprio lei, che aveva conosciuto anche la gioia di essere famosa. Come l'avevano chiamata?
La sposa di Dracula, ai tempi, bizzarro nome, ma solamente ricordi quelli che vivevano nella mente di Clarice, lontani, inafferrabili.
Aveva deciso di farsi una doccia e l'avrebbe fatta, semplicemente.
Controllò prima la segreteria telefonica, nessun messaggio come sospettava. Non aveva una vita sociale al di fuori dell'FBI.
Non ricordava nemmeno l'ultimo uomo avuto.
Un nome le venne in mente, ebbe un conato a ricordarlo.
Il solo nome, seguito dall'immagine impressa nella mente, le fece venire voglia di scappare ancora più velocemente in doccia.
Si frizionò con forza i capelli con l'asciugamano, l'accappatoio stretto al corpo con uno stretto nodo. Si sentiva rinata grazia al contatto con l'acqua calda che era zampillata sulla sua pelle e sui suoi pensieri portandoli al silenzio quanto all'eliminazione temporanea.
Ora Clarice si dirigeva nuovamente verso l'atrio alla ricerca della borsa e dei casi abbandonati, percorse velocemente le stanze che si aprivano alla sua destra nel corridoio.
Era solita studiare i casi più importanti nella propria camera dove una scrivania troneggiava ai piedi del letto e sarebbe stato lì che avrebbe abbandonato ancora per qualche ora i casi.
Voleva dormire qualche ora, avrebbe impostato la sveglia per la mezzanotte ed avrebbe iniziato a lavorare.
Non aveva fame, solo una gran voglia di bere qualcosa di forte che le conciliasse il sonno.
Ormai di ritorno nella sua stanza, dovette fermarsi una volta depositati i fascicoli sulla scrivania.
Qualcosa non tornava.
Non aveva lasciato la stanza così ordinata, non aveva chiamato Ardelia per fare pulizie o qualsiasi altra persona.
Qualcosa troneggiava accanto al letto, verso destra, il lato dove dormiva.
Una bottiglia di vino, un fiocco rosso.
Le mani tremarono più del previsto, la mente chiamò quel nome prima che realizzasse che cosa stesse succedendo.
" Hannibal Lecter..."Scandì con forza quel nome, ogni sillaba veniva pronunciata dalla sua bocca. L'incubo era tornato, la resa dei conti era giunta al suo ultimo atto.
Corse verso la bottiglia, Barolo, 19** , lo stesso anno della sua data di nascita. Non aveva bisogno di ulteriori conferme.
Barolo italiano, una firma tetra che la rispediva verso l'oblio del quale da settimane cercava l'entrata.
Hannibal dunque era tornato?
Reggeva la bottiglia con un panno per non perdere le impronte digitali latenti se ci fossero state, ma lo sguardo era fisso sul letto fatto.
Hannibal si era preoccupato anche di questo?
Depositò con attenzione la bottiglia.
Prese con violenza il lenzuolo, lo gettò a terra, successivamente il cuscino.
Avrebbe giurato di aver sentito l'odore di quell'uomo impresso nel suo letto : che si fosse addirittura riposato?
Chiuse gli occhi, sentì un grido in lontananza.
Desiderava vederla, parlarle.
Questo era anche il suo desiderio.
" Alla fine non hai resistito alla tentazione di vedermi di nuovo, Hannibal... E sarà questo a fotterti una volta per tutte..."Sibilò verso la bottiglia, ora sapeva cosa fare.